Ecco l'ultimo tipo di etichette da analizzare, quelle del III tipo. Si distinguono perché l’obiettivo non è quello di indicare l’eccellenza ambientale di un prodotto, ma di presentare le informazioni sul suo ciclo di vita, lasciando il confronto al consumatore. Le caratteristiche Un’etichetta del III tipo permette di comparare diversi prodotti sotto il profilo ambientale grazie alle informazioni contenute nella dichiarazione, che si presenta come un biglietto da visita del prodotto. Spetta ai consumatori individuare il prodotto “migliore” leggendo le etichette dei due prodotti e quindi scegliere quello che si presenta con un minor impatto ambientale . È come se il consumatore scegliesse sulla base di una lista di pro e contro. L’ etichetta del terzo tipo richiede una particolare attenzione da parte del consumatore nel momento in cui confronta due prodotti. Infatti, affinché si possano confrontare gli impatti ambientali generati da due articoli (ad esempio due quaderni pro
Ecco le etichette del secondo tipo, molto più diffuse di quanto si possa pensare. Le etichette del secondo tipo sono delle autodichiarazioni del produttore per le quali non c’è una verifica certificata di una terza parte. La norma di riferimento per questo tipo di etichetta è principalmente la UNI EN ISO 14021 e la ISO 7000 per i simboli da utilizzare. accanto alle dichiarazioni. Anche se si tratta di un’autodichiarazione fatta dal produttore non vuol dire che sia meno attendibile delle altre, a patto che segua i requisiti posti dalla norma e che non ricada nella pratica del greenwashing. Le informazioni fornite dall’etichetta devono essere: veritiere e accurate; non generiche; chiare e non equivoche; affidabili, ad esempio dando prove o possibilità di confermare i dati; aggiornate. Il responsabile delle informazioni dichiarate è il produttore che dovrebbe procedere a fare le verifiche sulle asserzioni, scegliendo metodi affidabili. Tutte le indicazioni sulla procedu